Ripercorriamo insieme la storia di AUDIOreview dal primo numero uscito a settembre del 1981 fino ai giorni nostri ed apriamo con l’editoriale del primo numero della rivista:
AUDIOreview, rivista di elettroacustica e alta fedeltà per tutti
Perché nasce una nuova rivista? Spesso perché in quel settore non ne esistono altre. Non è il nostro caso: l’Italia è inflazionata di riviste di alta fedeltà. E allora? Allora è semplice: abbiamo qualcosa da dire o, più modestamente, crediamo di avere qualcosa da dire.
Probabilmente per molti dei nostri lettori, la nascita di AUDIOreview non costituisce una sorpresa. Per gli altri passo alle presentazioni. Siamo un gruppo di appassionati di elettroacustica i cui componenti, spesso per fortuita combinazione, hanno, un certo giorno, cominciato a scrivere articoli per questa o quella rivista di alta fedeltà. Qualcuno ha smesso, cambiato lavoro, ricominciato. Per noi è un po’ come una droga. Che intenzioni abbiamo? È semplice: continuare a lavorare seriamente. Per anni il nostro gruppo di lavoro si è prefisso di inserire degnamente l’alta fedeltà nell’ambito dell’elettroacustica portandola fuori del mondo della magia, del mito, delle prove raffazzonate ed addomesticabili. Per raggiungere i nostri obiettivi ci siamo serviti di valutazioni oggettive, sofisticate procedure di laboratorio, risultato non solo della prassi o degli standard, ma anche frutto di un lento e paziente lavoro di connessione tra la pratica di ascolto e la teoria. Quando si è ritenuto utile ricorrere a prove di ascolto, intrinsecamente soggettive, abbiamo cercato di condurle nel modo più oggettivo possibile definendo con la massima precisione le condizioni sperimentali di prova.
Con AUDIOreview abbiamo l’ambizione di trasformare quello che era un discorso affascinante per molti, ma fruibile da pochi, in qualcosa di facilmente comprensibile per tutti senza rinunciare al rigore scientifico che ha sempre caratterizzato il nostro lavoro. Un programma ambizioso che ci auguriamo di riuscire a svolgere con coerenza.
Tanto per cominciare, affrontiamo l’annoso problema dell’interfacciamento amplificatore-diffusori. l risultati potrete trovarli nella sezione prove: non pagine e pagine di grafici e tabelle, ma una sola tabella, facilmente interpretabile, che compendia 252 combinazioni e nelle pagine successive pochi numeri e grafici scelti con il criterio di essere strettamente indispensabili e facilmente leggibili; maggiori delucidazioni nelle pagine di introduzione alle prove. Mi preme però sottolineare che alle spalle delle prove di compatibilità amplificatore-casse c’è un importante lavoro di ricerca sfociato nella messa a punto di un metodo di misura della distorsione in regime impulsivo. Criteri analoghi sono seguiti nelle altre sezioni della rivista, dal mercato alle novità (riordinate analiticamente) alle rubriche. Manca ancora qualche rubrica e soprattutto la sezione kit, ma stiamo già lavorando ai progetti che presenteremo nei prossimi numeri.
Riassumendo: l’obiettivo di AUDIOreview è trattare l’alta fedeltà seriamente, vale a dire come branca dell’elettroacustica, fornendo delle indicazioni e delle idee chiare, semplici, facilmente fruibili. In altri termini: audio per tutti.
Leggi il sommario di AUDIOreview 1, settembre 1981